La Riviera del Brenta è un insieme di contrade e di angoli verdi sorti lungo l'antico corso di un fiume che unisce Padova a Venezia.
Ideale prolungamento di Venezia in terraferma, quasi un sestiere della città lagunare, la Riviera del Brenta ha vissuto dal Cinquecento al Settecento un periodo aureo che l'ha trasformata in luogo privilegiato di villeggiatura dei ricchi patrizi veneziani.

Sullo sfondo del fiume si sono costruite decine e decine di ville progettate e affrescate da maestri dell'arte italiana, visitate da artisti, papi, re, uomini di cultura; invidiate per la loro bellezza; vissute come dimore di campagna nelle quali celebrare il rito dei cortei acquei, delle cene sfarzose, delle feste protratte fino all'alba.
Ricca dei fasti di questa civiltà la Riviera del Brenta si presenta tuttora con i giardini fioriti delle sue dimore nobili, con le ville aperte al pubblico, i riflessi acquei carpiti dalle statue, i salici lambiti dalla corrente.
A far da contorno a questo patrimonio, un popolo che custodisce la tradizionale abitudine all'ospitalità, il culto della gastronomia ittica, la dedizione all'artigianato, soprattutto calzaturiero.
Villa Gradenigo
Indirizzo e contatti
 
Riviera San Pietro 71 - Oriago di Mira-Venezia
Telefono: 041 429631
Periodo apertura - orari e tariffe
 
Visita su prenotazione telefonica e solo per gruppi 
Storia
La Gradenigo si presenta con forme quadrate come quella dei palazzi cinquecenteschi del centro di Venezia. Il balconcino centrale nel piano nobile indica ancora la localizzazione del salone. Essendo stata utilizzata per abitazione privata, nello scorso secolo ne furono cancellati gli affreschi. Visitabile per gruppi su prenotazione.
Villa Widmann Foscari
Indirizzo e contatti
Mira Porte cap 30030 - Mira (Ve)
Telefono: 041 5600690
Periodo apertura - orari e tariffe
Da novembre a marzo aperto solo nel fine settimana. Da maggio a settembre tutti i giorni dalle 10 alle 18.Ottobre aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 eccetto il lunedì.Aperto lunedì di Pasqua.
Ingresso : intero € 5,00 ridotto € 4,00
Storia
La Villa sorge sulle tranquille rive del Brenta, che come uno specchio riflette salici, tigli e patrizie dimore di campagna appartenute a patrizi Veneziani.
Arrivando a Villa Widmann si notano nel parco numerose statue del Settecento, in pietra tenera: sono ninfee e amorini. Il complesso edilizio della villa, assieme alla barchessa e all'oratorio, fu costruito agli inizi del '700 degli Serriman, nobili di origine persiana dediti al commercio. Subito dopo la metà del Settecento la villa passò ai Widmann, i quali provvidero all'ammodernamento della casa padronale. Questa fu ampliata e ristrutturata secondo il gusto rococò francese, all'interno venne ricavata una importante sala delle feste.
La sala delle feste si mostra con notevole ricchezza decorativa che ha pochi eguali lungo tutto il percorso del Brenta. La sala si eleva per due piani del fabbricato e sulle pareti corre attorno un balattoio protetto da una bella ringhiera. Il ciclo pittorico è attribuito a Giuseppe Angeli e Girolamo Mengozzi Colonna. Il primo, allievo del Piazzetta, il secondo noto come il maggior quadraturista del tempo, aiuto del Tiepolo.
Villa Pisani - La Nazionale
Indirizzo e contatti
Via Doge Pisani , 7 cap 30039 - Stra (VE)
Telefono: 049 502270, 049 502074
Periodo apertura - orari e tariffe
Da aprile a settembre orario dalle 9.00 alle 19.00, chiuso il lunedì.
Da ottobre a marzo orario 9.00-16.00, chiuso il lunedì.
Ingresso : intero Euro 5.00 ridotto Euro 2.50
Il biglietto intero e quello ridotto permettono l'entrata nel museo e nel parco
Ingresso solo parco Euro 2.50 Ridotto Euro 1.20
Storia
Imponente, monumentale costruzione, Villa Pisani, può essere annoverarata senza dubbio come la regina delle ville della riviera; essa rappresenta l’apice dell’architettura settecentesca nella quale il fasto del barocco si coniuga all’armonia della classicità al pari delle grandi regge europee come Versailles o Caserta. La costruzione del corpo centrale ebbe inizio nel 1720 su progetto di Gerolamo Frigimelica e su commissione dei nobili Alvise e Almorò Pisani. Alla morte del Frigimelica, il compito di edificare il grandioso complesso fu affidato a Francecsco Maria Preti, giovane architetto al quale si deve la veste attuale della villa. All’interno, la maggior parte delle 114 stanze, nelle quali si conserva l’arredamento originario, è riccamente decorata con statue, stucchi e affreschi commissionati ai gandi maestri dell’epoca come: Fabio Canal, Jacopo Guarana, Jacopo Amigoni, Andrea Urbani, Andrea Brustolon, Andrea Celesti, Gaspare Diziani e molti altri. Troneggia su tutti il nome di Gian Battista Tiepolo che, nel salone da ballo, tra il 1760 e il 1762 realizzò, assieme al quadraturista Giovanni Mengozzi Colonna, suo insostituibile collaboratore, uno dei capolavori del Settecento veneziano, la Gloria della famiglia Pisani. L’immenso parco costituisce un mondo autonomo caratterizzato da gruppi scultorei e numerose, suggestive costruzioni: la caffè-house, l’esedra, la collinetta archeologica, la ghiacciaia, la limonaia e le scuderie che doppiano simmetricamente il corpo centrale. La villa nella sua lunga storia ha ospitato personaggi storici molto noti, da Napoleone, che ne divenne proprietario nel 1807 a Mussolini e Hitler che qui si incontrarono per la prima volta nel 1934. Qui Gabriele D’Annunzio si ispirò per la scena del labirinto descritta nel suo romanzo “ Il Fuoco”.
Villa Giovanelli
Indirizzo e contatti
Via Capello, 241 - Noventa Padovana (PD)
Tel. 049 625.066
Periodo apertura - orari e tariffe
visita su appuntamento 
Storia
Una delle più belle ville tardo-seicentesche del Veneto. E' una "Villa Tempio" caratterizzata dal classico Pronao e da una bellissima scalinata ornata di statue.
L'edificio, che sorge sulla sponda sinistra del Piovego, venne commissionato nella seconda metà del XVII secolo dal Patriarca di Venezia Federico Maria Giovanelli all'architetto Antonio Gaspari, che adottò uno stile dichiaratamente palladiano. La splendida scalinata d'accesso con il pronao venne invece realizzata nel 1738 su progetto dell'architetto Giorgio Massari in occasione del passaggio di Amalia di Polonia diretta a Napoli per sposare Carlo di Borbone. Anche le statue, rappresentanti le allegorie dei Cinque Sensi e della Ragione, furono realizzate allora da Antonio Tarsia, Antonio Gai e dai fratelli Groppelli. All'interno si conservano stucchi e dipinti su tela ad affreschi, alcuni recuperati solamente grazie a recenti restauri ed attribuiti a Sebastiano Ricci. Gli affreschi presenti sulle pareti del salone centrale sono attribuiti a Giuseppe Angeli e rappresentano episodi di storia greca. Dell'immenso parco, ornato con fontane, serre, padiglioni, labirinto, statue e torrette belvedere oggi purtroppo non esiste più nulla. Nel 1955 la villa divenne proprietà dei frati minori conventuali di Sant'Antonio che vi aprirono l'orfanotrofio, ora "Villaggio Sant'Antonio".
Villa Foscari "La Malcontenta"
Indirizzo e contatti
Via dei Turisti 9 cap 30161 - Malcontenta - Venezia (VE)
Telefono: (+39) 0415470012
Web:
www.lamalcontenta.com
Periodo apertura - orari e tariffe
Aperto da maggio a ottobre, il martedì e il sabato, dalle 9 alle 12.
Negli altri giorni, escluso il lunedì, solo gruppi su prenotazione.
Ingresso : intero € 7,00
Storia 
Affacciata alla riva destra del Naviglio, ultima "perla" prima della zona industriale di Marghera, c'è Villa Foscari detta "La Malcontenta", che dà nome al paese in cui si trova. E' il palazzo più noto di tutta la Riviera del Brenta. La leggenda raccontava che nella villa fosse stata relegata una Foscari a causa delle sue infedeltà coniugali; in realtà il nome deriva dalla scontentezza degli abitanti per una deviazione del fiume.
L'edificio - tra i più antichi e a pianta quadrata - fu costruito nella seconda metà del '500 da Palladio per Alvise e Nicolò Foscari su un'ansa del canale, attorniato dal giardino, con armonia tra architettura e paesaggio.
Ha i caratteri della "villa-riposo", costruita come pied-à terre per i signori veneziani: l'elemento più importante è la presenza delle colonne del tempio antico sulla facciata, elemento che qui Palladio usò per la prima volta e spesso riapplicò nella cosidetta villa-tempio.
Il piano nobile è decorato a fresco da Zelotti con molteplici figure fastose: divinità, giganti, putti, fiori e dipinti scultorei. E' di proprietà privata (ancora della nobile famiglia Foscari) e visitabile negli orari qui sopra riportati.
Barchessa Valmarana
Indirizzo e contatti
Mira Porte Via Valmarana 11 cap 30030 - Mira (VE)
Telefono: 041 4266387
Periodo apertura - orari e tariffe
Orario estivo: 9.30-12.00; 14.30-18.00; chiuso il lunedì
Chiuso da metà Novembre a Marzo
Solo gruppi su prenotazione
Ingresso : intero 6€ ridotto 4.50
Riduzioni valide per : gruppi
Storia
In una delle anse più suggestive e scenografiche del Brenta si erge il complesso architettonico di villa Valmarana, dal nome della famiglia veneziana che la eresse nel ‘600 e dove per tutto il ‘700 organizzò le sue feste e i suoi ritiri. Il complesso è oggi purtroppo privo del cinquecentesco corpo padronale. Nel 1734 laproprietà, originariamente della famiglia Valier, fu acquisita dai Valmarana ed ai lati della villa furono edificate due strutture con pianta ad L entrambe caratterizzate da una monumentale serliana e da un imponenete colonnato, la prima con la funzione di annesso agricolo e la seconda con uso di foresteria. La foresteria unica parte aperta al pubblico, costituisce la parte più interessante, infatti, l’interno, che ancora oggi conserva l’arredamento originale, è riccamente affrescato da Michelangelo Schiavoni (1712-1772) detto il Chiozzotto. Gli affreschi, che nel 1908, erano stati ricoperti a calce per adattare le barchesse ad uso di magazzino-stalla e cantina-osteria, sono stati recuperati nel 1962 per opera dello scultore Luciano Minguzzi allora proprietario della villa. Nel soffitto del salone centrale, all’interno di un cielo tiepolesco è rappresentata la Gloria della famiglia Valmarana; inserite in un contesto originale, tra i lazzi ed il lavoro campestre, le figure di Diana, Marte, Apollo e Minerva si accompagnano a paggi, dame e popolane che spuntando magicamente dalle pareti, osservano lo spettatore da un’illusoria balaustra. Nelle stanze laterali la raffigurazione delle arti liberali e paesaggi eseguiti a chiaroscuro.
Barchessa Alessandri
Indirizzo e contatti
Via Nazionale 64 cap 30034 - Mira (VE)
Telefono: (+39) 041.415729
Web:
www.foresteriaalessandri.supereva.it
Periodo apertura - orari e tariffe
Da aprile ad ottobre 10.30-12.00 e 14.30-17.00; chiuso il lunedì;
CHIUSO PER RESTAURO DAL 12 OTTOBRE 2004 AD APRILE 2005
Ingresso : intero 4 € ridotto 3.50 € per gruppi
Storia
La seicentesca Foresteria Alessandri sorge accanto alla villa omonima, a Mira, sulla riva sinistra del naviglio del Brenta. L'edificio, di fine architettura, conserva una serie di importanti affreschi eseguiti dal pittore G. Antonio Pellegrini (1675-1741). Si tratta di una delle tre opere dell'autore rimaste in Italia e quella che maggiormente rispecchia il suo rinovamento artistico; secondo gli esperti quella che anticipò il linguaggio pittorico settecentesco europeo tanto che G. Antonio Pellegrini venne definito "il maestro veneto del rococò alle corti d'Europa". Il committente della foresteria fu il cavaliere Cesare Alessandri che fece dipingere gli affreschi tra il 1702 e il 1704 per utilizzare l'ambiente come casa da gioco e di divertimento, luogo di feste d'arte e cultura, e per questo lo volle prezioso e raffinato. Nel saloncino delle feste G.A. Pellegrini rappresentò le Metamorfosi di Ovidio in un trionfo di colori chiari e luminosi, incorniciati da oro zecchino. Accanto si apre la privata stanza d agioco alle cui pareti è raccontata la passione di Antonio e Cleopatra con fantasia e mistero. Per ultimo, nella saletta delle conversazioni, fra importanti quadrature architettoniche di grande effetto scenografico, il giovane Annibale giura odio contro i Romani. Quest'opera è ritenuta dal Ministero dei Beni Culturali Italiano di eccezionale importanza storico-artistica ed è pubblicata sui più importanti testi di storia dell'arte. La linea architettonica dell'edificio riconduce a Domenico Rossi; sui pilastri del muro di cinta il Concina ha riconosciuto le statue raffiguranti Cesare e Alessandro.
Visita guidata al salone e alle stanze affrescate.
Villa Foscarini Rossi
Indirizzo e contatti
Via Doge Pisani 1/2 cap 30039 - Stra (VE)
Telefono: 049 9801091
Web:
www.villafoscarini.it
Periodo apertura - orari e tariffe
Orario: da lunedì a venerdì 9-12.30/14.30-18;Sabato 9.30-12.30/14-18; Domenica e festivi 10-18.45. Da Novembre a Marzo chiuso sabato e domenica
Ingresso : intero Euro 5.00 ridotto Euro 3.50
Storia 
Lungo le rive del fiume Brenta nella località di Strà, troviamo la Villa Foscarini-Rossi. Fu questa la residenza di Marco Foscarini, procuratore di Venezia e futuro doge, amico del famoso scrittore Gaspare Gozzi autore della celebre storia della principessa Turandot poi musicata da Giacomo Puccini. La famiglia Foscarini chiamò i migliori ed illustri architetti, come Vincenzo Scamozzi, Francesco Contini, Giuseppe Jappelli, pittori e decoratori come Pietro Liberi e Domenico De Bruni, a cui, fu affidato il compito di edificare e decorare la Villa. Primordialmente il cognome dei Foscarini era Cobeschini ed erano provenienti da Padova si stabilirono ad Altino e, nell’867 arrivarono definitivamente a Venezia. Qui costruirono i loro palazzi, realizzando anche parte della chiesa di S. Eustachio “San Stae” nel sestiere di Santa Croce. All’interno della chiesa, degli altari e delle pale sono state dedicate in onore a Girilamo e Sebastiano Foscarini. I Foscarini arricchirono la biblioteca Marciana di importanti manoscritti di storia letterata e di descrizioni storiche, riguardanti lo Stato della Repubblica di Venezia. Verso la fine del XVI° sec. , iniziarono i lavori per la costruzione della Villa. Il complesso sembra essere stato edificato da Vincenzo Scamozzi che trasse ispirazione da progetti di Andrea Palladio, ma la veste attuale si deve a un rimaneggiamento, in periodo neoclassico, di Giuseppe Jappelli. Nella Barchessa, nel 1652, in occasione delle nozze di G.B. Foscarini fu realizzata la caleidoscopica decorazione del salone. Le straordinarie quadrature si devono al bresciano Domenico Bruni (1591-1666) che, soddisfatto del proprio lavoro, sul cornicione ha apposto la sua inequivocabile firma. Per gli affreschi sono invece stati fatti i nomi di Pietro Ricci e Sebastiano Mazzoni, anche se l’attribuzione più affidabile sembra essere quella a Pietro Liberi. Tra ricche colonne e spettacolari squarci architettonici che circondano le scenografie barocche di handeliana e vivaldiana memoria, sono rappresentate le allegorie della Guerra, della Pace, delle Arti e delle Scienze, mentre il Tempo, il Genio e la Fama sovrastano lo spettatore dal soffitto. Il salone della Barchessa caratterizzato da un’eccezionale acustica ospita spesso concerti e ricevimenti, mentre nella Villa è possibile visitare il museo della calzatura, ricercato oggetto della moda e simbolo dell’artigianato rivierasco.Di notevole interesse artistico è la Foresteria con il suo porticato e le sue sette grandiose arcate con la soffittatura Sansovina, utilizzata per lo svolgimento di congressi, meeting, ricevimenti, concerti ed esposizioni. Il corpo centrale viene adibito alle feste.Nella Mansarda della Foresteria si possono ammirare delle possenti capriate, con dei bellissimo finestroni ovoidali, anche questo luogo offre uno spazio per dei convegni.